lunedì 18 novembre 2013

I diritti del "business" contro quelli del pubblico - Bangkok, Thailandia

Seduta sui tavolini che sbarrano il passaggio
Per certi versi dalla semplicità, dall'umanità e dalla flessibilità del Sud-est asiatico abbiamo molto da imparare (per un esempio vedi qui o l'ultima foto in basso). O meglio da ri-imparare, dal momento che cinquanta o sessant'anni fa i nostri nonni vivevano come la gente che oggi vive lì, più o meno.
Per altri però è meglio se le nostre lezioncine le andiamo a prendere da qualche altra parte. Me ne sono reso conto mentre mangiavo un boccone e bevevo una birretta sul ciglio di una strada a Bangkok.
Il ristorante utilizzava la sezione del marciapiedi davanti all'entrata per sistemarci i tavoli. Normalmente la gente, soprattutto in quest'area e a quest'ora, cammina in mezzo alla via, trasformandola di fatto in una zona pedonale. La strada era però intasata, come spesso succede da queste parti: un taxi, un tuk-tuk, due bancarelle, gente che ordina. I passanti erano così costretti a spostarsi sul marciapiedi. Da notare che ciò è esattamente il contrario di quel che dovrebbe accadere. Questa è però una situazione normalissima in Asia, e non è su questo che volevo soffermarmi.
I pedoni quindi avanzano sul marciapiedi, zigzagando educatamente tra i tavoli del ristorante. Il proprietario se ne accorge e la cosa non gli piace per niente: l'andirivieni intralcia seriamente i suoi affari. Allora fa un cenno alla cameriera che si guarda attorno nervosa, non sapendo bene cosa fare. Dopo aver osservato con impotenza una decina di persone intrufolarsi tra il primo tavolo e la parete decide di prendere l'iniziativa, ferma il passaggio al passante successivo mettendoglisi davanti e gli chiede gentilmente ma con fermezza e autorità da vigilessa di utilizzare la carreggiata. Usa persino un tono un po' scocciato, come se volesse dire: "Ma dovevo proprio ricordartelo io? Lo potevi anche capire da solo, no?" 
Quando è finalmente riuscita a canalizzare il flusso umano sulla strada decide di sbarrare definitivamente il passaggio posizionando due tavolini di traverso. Per essere sicura di non essere fraintesa ci si siede pure sopra. 
Un atteggiamento arrogante, non v'è dubbio.
In realtà non è che sia soltanto colpa degli esercenti. E' tutto il sistema che funziona male. La polizia si fa pagare per concedere l'autorizzazione a utilizzare il marciapiedi, lucrando su un bene pubblico, riservato all'uso gratuito di tutti. I negozianti e i ristoratori hanno pagato la tariffa (cioè una tangente) e sono convinti di aver diritto all'esclusiva su quello spazio e di essere autorizzati a vietare ai passanti di condividerlo. La gente vede uno sbarramento e dà per scontato che sia giusto così.
In realtà non è giusto così, ma ci vorrebbe una rivoluzione dalla base per chiarire il concetto. E qui non solo le rivoluzioni ma anche le manifestazioni e i ricorsi si fanno per sostenere il politico che difende i tuoi interessi economici, non per quisquilie come il diritto dei pedoni a utilizzare un marciapiedi.
Una manifestazione degli oppositori del governo
Artisti di strada e ubriaconi se la spassano tranquillamente davanti alla stazione della polizia (uno dei tanti lati belli del Sud-est asiatico)

Nessun commento: