venerdì 14 giugno 2024

Elogio dell'antisportività - Bangkok, Thailandia


Mi hanno chiesto dove guardare le partite della nazionale assieme ad altri italiani, qui a Bangkok. La stessa domanda si ripropone a Kuala Lumpur, a Singapore o a Saigon.
La partita di turno la guardino pure in compagnia dove vogliono, loro. Io mi diverto a vederla dove ci sono solo inglesi, francesi, spagnoli, tedeschi, olandesi o russi. Zero italiani: la responsabilità della rappresentanza patriotica grava quindi sempe e solo sulle mie spalle.
La condizione di combattente solitario non mi spaventa, anzi mi esalta. Ho delle tecniche rodate che metto in pratica a seconda dei casi. Per iniziare, durante i loro inni rutto e farfuglio. Al "Fratelli d'Italia" invece se qualcuno sgarra sparo degli "shhhhht" fulminanti. Il mio motto è: "La par condicio a te, la perculazio a me!"

giovedì 16 maggio 2024

E lasciami bere, cazzo! (con inserti veneti debitamente tradotti in italiano)


- NO! Non lo reggere per il calice: afferralo per lo stelo, così non lo rovini col calore corporeo.
E va ben, sposta chei dei cusì ghea moea de rompare 'e bae (E va bene, sposta quelle dita così la smette di rompere le palle).
- ASPETTA! Non lo bere ancora: fai ruotare il bicchiere, infilaci dentro il naso e riconosci l'aroma.
Uffa, eora, dai, sguarata sto goto, impiraghe dentro 'a napia e daghe na snasada (Allora, dai, scuoti questo bicchiere, infilaci dentro il naso e annusa).
- CHE FAI? Non deglutire! Tienilo sulla lingua piegata a conchetta, aspira un filo d'aria e...
- ...e...e...e...e chiudi quella bocca, porca troia! Lasciami trangugiare questa broda d'uva fermentata in santa pace! Io sono un tipo da birrozza, delle tecniche di degustazione non m'importa un accidente, voglio solo divertirmi
un po' e farmi venire sonno prima di andare a letto.

mercoledì 15 maggio 2024

Sottovalutato


Mi sembra che Giorgio Moroder, almeno in Italia, sia sempre stato un po' sottovalutato. Eppure è un vanto italiano dell'alto Adige da ben prima che nascesse Sinner.
Per quanto mi riguarda, per le emozioni che suscita e i ricordi che evoca, nella seconda metà del ventesimo secolo sta dietro solo a Ennio Morricone. In realtà alcuni stimoli che mi ha trasmesso Moroder non me li ha trasmessi nemmeno Morricone. Non perché siano più intensi, semplicemente perché sono diversi.

giovedì 21 marzo 2024

Come al tempo del vassallaggio

Nelle pagine dedicate al mondo ultras il giudizio sui fatti di Padova-Catania è praticamente unanime: gli ultras della squadra di casa sono dei codardi e hanno fatto una figura di merda colossale in diretta TV. Il fatto che l’attacco dei catanesi sia avvenuto contro settori pacifici dello stadio Euganeo non è un’attenuante bensì un’aggravante, dato che i padovani non si sono nemmeno lanciati a difendere i loro vecchi e bambini.
D’altro canto questa sentenza, dal punto di vista degli ultras, è inattaccabile, visto che tutti, compresi i padovani, aderiscono al medesimo codice, lo stesso che vige dai tempi del vassallaggio o dei comuni medievali: se dei forestieri cagano sul sagrato della tua cattedrale o se rapiscono la figlia del tuo ciambellano e la gang-bangano, tu organizzi una spedizione punitiva e risolvi la questione sul campo di battaglia.
La cosa che più atterrisce chi è estraneo all’ambiente è lo stupore di questi elementi

venerdì 26 gennaio 2024

Gli eroi nazionali

Dopo la sterile polemica del granchio blu arriva quella totalmente impotente - sì, impotente nel senso di disfunzione erettile - sui limiti di velocità. Curioso che la scintilla scocchi spesso nella regione in cui sono nato e cresciuto. Non me li immaginavo così proni al vittimismo i veneti. I nostri nonni avevano decisamente una scorza più dura: ci siamo impappamolliti parecchio nel giro di un paio di generazioni.
Entro nel merito con un aneddoto personale. Anni fa andavo spesso in Spagna, per lavoro e svago. Una volta, atterrato a Madrid, venne a prendermi un mio caro amico del posto. Viaggiavamo a bordo della sua auto, lungo un vialone ampio, dritto, illuminato e semi-deserto che da Barajas portava verso il centro della bella capitale. Procedevamo con un'andatura da lumaca, per lo meno questa era la mia impressione. Dopo alcuni minuti, incapace di resistere, gli chiesi come mai guidava così lentamente. “C’è il limite dei 60km/h, sto viaggiando ai 58: in che senso lentamente?” Di uscite a sproposito ne faccio parecchie, per fortuna però ho la prontezza di rimediare alla mia goffaggine. “Ah, sì, scusa, è vero!”, e chiusi lì la discussione. Però, che tranvata sui denti! Che lezione di civiltà!