mercoledì 25 agosto 2010

Mai più come prima - Bangkok, Thailandia

Foto di Rizalis (CC)
Era uno dei miei locali Isan preferiti e ora non riuscirei più ad andarci a mangiare. Il marito di una mia amica ha contratto un'intossicazione alimentare e secondo il parere del medico i batteri che gliel'hanno trasmessa proliferano generalmente nelle feci degli scarafaggi. Feci con le quali si sospetta sia venuto in contatto proprio ai tavoli di quel ristorante. 
Purtroppo le conseguenze dell'evento sono di portata ben più vasta e non mi riferisco soltanto all'intestino di quel povero diavolo. Dal momento in cui ho ricevuto la notizia, quando sto seduto in un ristorantino qualunque immagino spesso che degli scarafaggi se ne stanno accovacciati su mini-water imbullonati al bordo del mio piatto. Esserini multizampa color mattone in posture innaturali che si distraggono leggendo micro-riviste patinate con veline o attrici antennute in copertina, mentre sforzano e fanno smorfie quasi umane per espellere granelli scuri di feci contaminate, pronti a pulirsi il fondoschiena e gettare la carta igienica sporca nel mio piatto.
Dannati scarafaggi, non sarà mai più come prima: la mia passione per il cibo di strada è seriamente compromessa!

lunedì 23 agosto 2010

L'inoculazione - Kunming, Cina

Tagliolini cinesi, di Fabio
È una calda serata estiva, una leggera brezza spazza la terrazza e il cielo terso permette alla luna di specchiarsi vanitosa sulla superficie immobile e densa del lago.
Alcuni amici italiani sono venuti a trovarmi a Kunming. Dopo aver bighellonato in città per alcune ore è giunta l'ora di portarli a cena. Per attutire lo shock culturale vorrei evitare i posti più semplici dove spesso vado a mangiare, non tanto perché non mi fidi della qualità del loro cibo quanto per le condizioni al contorno che potrebbero impressionare i nuovi arrivati. La scelta è caduta su questo localino carino, con i tavoli sul tetto di un edificio affacciato sul Green Lake, proprio vicino a casa mia.
Una cameriera graziosa e raffinata ci sorprende con un inglese piuttosto corretto: tra sorrisi e cortesie ordiniamo una serie di specialità nazionali e locali. Una ventina di minuti più tardi - un tempo più che sufficiente per preparare ognuna delle pietanze che abbiamo ordinato - un altro cameriere si avvicina al nostro tavolo. La conversazione è interrotta ma non l'ilarità. Ci aspettiamo una qualche sua mossa impeccabile, in armonia con l'umore drogato dall'atmosfera che ci fluttua attorno: che ci versi da bere, che sposti il contenitore del sale o una sedia, o che ci chieda se gradiamo dell'altra birra o una salsa particolare.
"Mi dispiace signori ma l'anatra che avete ordinato è finita."

giovedì 19 agosto 2010

Il passato continua a bussare

Neuroni, di Hljod.Huskona (CC)
Da quando tengo questo blog - ma già dai tempi in cui aggiornavo un vecchio sito in Geocities - l'intenzione è sempre stata quella di cercare di fissare nero su bianco qualcosa che mi ha colpito, un particolare che ho osservato, un personaggio originale, un profumo squisito o un odore da voltastomaco, ma anche solo un pensiero, una fantasia, un'impressione. Normalmente giro, osservo, fantastico, poi qualcosa raggiunge il mio radar e butto giù un appunto. Più tardi, una volta davanti al PC, ne tiro fuori un post. Ultimamente però vengo perseguitato da episodi del passato, più o meno remoto, che non ho catturato nemmeno in un fazzoletto di carta. E mi ritrovo a scrivere della mia vita in Cina, in Laos o a Singapore. Fortunatamente il ricordo è spesso ancora vivido. O a volte magari faccio un miscuglio di realtà e immaginazione talmente realistico che inganno pure me stesso. 
Ma questo è secondario. La domanda che mi stuzzica è un'altra: tutto ciò è casuale? Qualche strano trucco del cervello? Flussi mnemonici intrappolati in quei canaloni di materia grigia che come orbite di corpi celesti si incrociano ora e poi chissà, di nuovo tra cent'anni, due ere glaciali o mai più? O questo passato che mette la testa fuori dal buio del dimenticatoio ha un senso? Queste immagini, aneddoti, personaggi di anni fa che credevo perduti tornano ora a bussare alla porta della memoria per comunicarmi qualcosa, un significato generale, al di là di quello dei singoli racconti? La risposta me la potrebbe dare un analista, ma non ho né i soldi né la voglia per andarglielo a chiedere.
E poi chi lo sa? La spiegazione alla fine forse è più semplice. In fondo io col passato ho un rapporto speciale: sono da sempre un nostalgico cromosomico. Ve l'ho già detto qui e più recentemente anche qui
E allora sotto col prossimo post dal passato.

giovedì 12 agosto 2010

Rigorosamente ambientato a Chengdu - Cina

Domenica al parco, Chengdu. Di Fabio
Il taxi - quella berlina Volkswagen verde metallizzato prodotta e distribuita soltanto in Cina - sferraglia e sfumazza tra gli stradoni elevati che tagliano a fette il centro di Chengdu. Sovrappensiero osserviamo i piazzali, i parchi, i megaschermi e i cartelloni giganti. C'è anche una barca ristorante, attraccata lungo la riva di quello che potrebbe essere un fiume agonizzante o un canale sozzo. Per essere una metropoli cinese però questa città non è per niente male: ci si può passeggiare, la gente è cordiale e simpatica, i prezzi sono contenuti e la cucina è buona, quando il peperoncino non ti fa fuori la lingua.
È il fine settimana e siamo diretti verso una di quelle zone in cui le autorità di ogni città cinese amano concentrare (per direttive di partito?) la maggior parte dei locali notturni. Essendo praticamente dei supermercati del divertimento questi posti appartengono a catene e grandi società e quindi hanno spesso gli stessi nomi ovunque: puoi cambiare provincia, ascoltare nuove lingue, osservare facce e costumi diversi ma troverai un Babyface, un Mix o qualcosa del genere dovunque tu vada.
"Sai dov'è Luca adesso?"

giovedì 5 agosto 2010

Pensa e ripensa/9

Addormentato
"La mia non è insonnia, solo un po' di sbadataggine: a volte comincio a fantasticare e mi dimentico di addormentarmi."

"Il settore del mio cervello dedicato alle lingue deve aver raggiunto il suo limite di capacità: quando ci infilo una nuova parola thailandese, una cinese apre la porta e se ne va."

"Hai chiesto da quanto? Ma sono un nostalgico da sempre! Quando sono nato ho pianto perché mi mancava già il grembo di mia madre."

"Quando mi chiedono qual è il mio lavoro rispondo che sono un freelance...poi penso tra me e me: 'molto free...e poco lance'".

"Dopo aver sopportato la timidezza per tutti questi anni saresti in grado di indicarne un lato positivo?"

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