Visualizzazione post con etichetta Sentiero di Ho Chi Minh. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sentiero di Ho Chi Minh. Mostra tutti i post

martedì 15 dicembre 2009

Uno zoo itinerante - Verso la Piana delle Giare, Laos

Il Songthaew (*) sfila parallelo al sentiero di Ho Chi Minh, sul lato occidentale, quello laotiano. Il sentiero non c'è più, forse non c'è mai stato: un percorso immaginario tra la giungla e il napalm. L'arrivo a Phonsavan ha un orario incerto. Al punto d'origine abbiamo atteso a lungo: se il mezzo non è pieno l'autista non parte. Lungo il tragitto ci fermiamo spesso, gente che sale, altra che scende, fermate per spuntini e capatine al bagno. Da qualche ora però l'assetto è stabile. Legato al predellino, come se fosse sulla brace, un maiale scuro ringhia e borbotta. Il pollame razzola tra le valige e i sacchi, mentre un animaletto sonnecchia in una gabbia di vimini. 

Tra i passeggeri alcuni dormono, altri sono in trance. Picchiamo su una buca e scendiamo sulla terra. Do un'occhiata alla gabbietta che ha lo sportello aperto. Il padrone se ne accorge, ci guarda dentro, comincia ad agitarsi e si butta al suolo. Infila la testa sotto le panchine, scosta le borse, alza i pulcini. L'animale corre lungo il bordo del camion e quando l'uomo lo blocca in un angolo, lui attende atterrito e poi gli morde una mano. L'uomo impreca, scatta, lo insegue. Alla fine riesce a riportarlo nella gabbia. Ridono tutti, poi ritornano offline. Un biondo hippy russa tra le mosche, un laotiano rutta mangiando uova nere, le galline starnazzano e il porco grugnisce. È quasi il tramonto, siamo in mezzo al nulla, con un ampio zigzag tra i crateri delle bombe scivola a lumaca uno zoo itinerante.

(*) Songthaew: versione asiatica di un autobus, camioncino con due panchine per accomodare i passeggeri.

Autunno 2001

Foto di Philipp L. Wesche (CC), da wikipedia.org