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lunedì 9 dicembre 2024

Dicotomia risolta

Quando minaccia l'inverno,
se da troppo sto fermo,
mentre novobre avanza
dentro la spoglia stanza,
nel grigio cielo spento,
tra raffiche di vento,
il cuore fluttua spinto
da un magone come finto.

martedì 16 luglio 2013

Il leggendario vento di Suzhou - Cina

La sua bimba può anche arrostire all'inferno, a patto che la sua pelle da principessina rimanga riparata dai raggi del sole...
Fa caldo a Suzhou, un caldo demotivante. Io per esempio ho sospeso le mie corsette tonificanti. Chi poteva immaginare che l'avrei sofferto a questo modo dopo tutti quegli anni di allenamento ai tropici? Per fortuna spesso tira il proverbiale vento di Suzhou, come ama chiamarlo l'amico L. Oltre a rinfrescarti la pelle però le raffiche ti abbattono anche la bicicletta parcheggiata, ti gettano un pugno di polvere sugli occhi e scoprono la coscia o la tetta di qualche ragazza procace, se va bene a te e male a lei. Ma la soddisfazione più grossa me la tolgo quando vedo le smorfiosette di città con il parasole chiuso, costrette a farsi cuocere la pelle e diventare scure come delle qualsiasi contadine dell'entroterra. In realtà l'abbronzatura alle ragazze orientali dona parecchio, almeno secondo me. Le rende più sensuali, feline, speziate. Gli asiatici, soprattutto quelli benestanti, la considerano però una perdita di status, un'onta da lavare con costosissimi trattamenti estetici e porcate come le "creme sbiancanti", che in realtà sono semplici protezioni solari camuffate. 

lunedì 10 dicembre 2012

Un antico detto veneto applicato a un centro commerciale di lusso - Kuala Lumpur, Malesia

Ma guarda che bel cesso tondo tondo...
Un antico detto veneto recita: "El tempo, el cul e i siori li fa sempre quel che vol lori." 
In effetti dieci minuti fa ero circondato da arroganti stronzetti a caccia di regali di natale tra i negozi di lusso di questo centro commerciale fighetto, mentre fuori infuriava una tempesta monsonica. Eccovi serviti, amanti dei proverbi, tempo e signori stanno facendo la loro parte. Mancherebbe il culo, pensavo, ma sottovalutavo il getto di atmosfera plutoniana che mi centrava le viscere mentre osservavo distratto quell'andirivieni di invasati. Io riflettevo e l'aria fredda mi lavorava ai fianchi e, soprattutto, al ventre.
E sarà per quello che questo branetto lo sto ideando in bagno, mentre seduto sulla tazza del cesso cerco di rilassare le viscere irrigidite. Anche il culo (mai così proverbiale) si è messo infine a fare quel che vuole. Per fortuna in questi centri commerciali persino i bagni sono lussuosi e immacolati. E poi, potrà anche sembrare un paradosso, ma gli stronzi che fluttuano qua dentro hanno meno puzza sotto il naso di quelli che trottano là fuori.