martedì 22 maggio 2012

Il test - Sapa, Vietnam

Esperti delle risorse umane stanno tenendo dei colloqui per una delicata posizione aziendale. Qual è il modo migliore per essere sicuri di assumere i candidati più svegli, quelli in grado di pensare fuori dagli schemi, di uscire dalla propria zona di comfort, di adattarsi al cambiamento, di aspettarsi l'inaspettato e tutti gli altri luoghi comuni che si usano in quel settore? Quelle loro furbe domande trabocchetto? Mah, ormai le migliori risposte si possono trovare in rete. Colloqui di gruppo? Finiscono spesso per essere delle esibizioni un po' tristi di aggressività malcelata. E comunque anche per questi le istruzioni si possono trovare in internet. No, niente di tutto ciò. Il mio consiglio? Ferrovie vietnamite. Eccovi un buon test, selezionatori! Le ferrovie dello stato vietnamite.

martedì 15 maggio 2012

Pensieri, conto tondo!/17


Con questi tredici pensieri facciamo conto tondo e arriviamo a cento

- E' matematica, vecchio mio. La fine non si sposta: se passi troppo tempo a preccuparti di come vivere te ne resta meno da dedicare alla vita stessa.

- Crescere? Ma neanche per sogno! Preferisco morire così che vivere in quel modo.

- A volte mi sento come un eremita smarrito in mezzo a una folla.

- Circondati da tutta questa mediocrità...e non riuscire nemmeno a trarne vantaggio.

- Per sentirsi vivi ogni tanto bisogna farla grossa.

giovedì 10 maggio 2012

Il silenzio non è una necessità assoluta

Il ristorante (in Thailandia).
Stai cenando in un bel ristorantino, il vapore che sale dalla bottiglia di birra ghiacciata sfiora le tue guance arrossate mescolandosi all'aroma delle spezie che impregnano i frutti di mare sistemati davanti a te. La brezza di un ventilatore in lontananza si affanna a intermittenza per deviare il corso delle gocce di sudore che scivolano sulla tua fronte. Fa un caldo asfissiante, il caldo di una stagione che terminerà in fretta, spazzata via dalla violenza dei monsoni, ma tu hai imparato a respingere queste ondate di calore e a tenerle fuori dal bozzolo pacifico e fresco in cui ti piace rintanarti. Forse è il tuo atavico spirito di adattamento o forse alcune delle capacità nirvaniche dei monaci buddhisti sono state finalmente assorbite da un non identificato elemento spirituale nascosto da qualche parte dentro di te. Potresti addirittura goderti il momento. Perché in effetti dovrebbe essere un momento piacevole. Potresti, come dicevo, se non fosse per le vibrazioni di una chitarra elettrica e le urla feline di un cantante che colpiscono i tuoi timpani da distanza ravvicinata. Capisci che questo posto ti sta davvero cambiando quando scopri che invece di imprecare e insultarli canticchi il ritornello tra un boccone e l'altro, mentre la tua suola destra tiene il tempo sotto il tavolo scacciando al contempo uno scarafaggio o un topo venuto a banchettare tra gli avanzi.

domenica 6 maggio 2012

Traduzione goffa

"Fare sesso" è una traduzione abbastanza goffa dell'inglese "to have sex", e fa pure piuttosto schifo. Non soltanto da un punto di vista fonetico, anche se questo sarebbe già un motivo sufficiente per invalidare l'espressione. È la differenza stessa tra il significato dei due verbi a rovinare l'atmosfera: in un caso si fa, si agisce, ci si concentra sul lato meccanico dell'atto. Nell'altro si ha, si possiede in quanto si riceve, e siccome la cosa è reciproca ne consegue che qualcosa anche si dà. Non c'è paragone. Eppure i traduttori italiani la utilizzano spessissimo.
Ma sei ossessionato dal linguaggio anche nelle questioni di sesso? Starete pensando. Certo! La poesia, una delle più elevate espressioni dell'animo romantico, è in gran parte linguaggio. Se ne parli male non puoi che viverlo male. Se proprio di amore non si tratta e si vuole essere meno formali di un testo di medicina o psicologia allora preferisco utilizzare quei verbacci che hanno come radici scope, chiavi e trombe. Saranno anche volgari e vagamente maschilisti (tutti simboli più o meno fallici, non si parla mai di guaine, fodere o custodie) ma suonano più diretti, meno asettici, decisamente più sinceri. 
D'altra parte, come lessi una volta in un libro di un autore cubano, il sesso è bagnato, e non ha un buon odore. Perché quindi fare tanto gli schizzinosi quando se ne parla?

Immagine: copertina del libro in cui ho letto quella frase (non do garanzie sull'accuratezza della citazione)