venerdì 5 aprile 2013

Versetti balsamici: Quella libertà non la voglio

Vista da una finestrella del forte di Qaitbay - Alessandria d'Egitto
"Ti lascio libero, vai!" mi hai detto ad un tratto,
ma la franchigia che m'offri io non l'accetto:
voglio essere ostaggio, prigioniero, recluso,
alle sbarre dei tuoi capelli accostare il viso,
tra i tuoi seni e le cosce mendicare il rancio,
ricevere via flebo ogni goccia di bacio,
e nell'afosa penombra dei tuoi abbracci assopito
assuefarmi inconsciamente al tuo respiro viziato.
Non mendico grazia, cauzione o clemenza,
per il reo cuore l'ergastolo è la giusta sentenza.
Carceriere non cedere, non avere pietà,
gettami nelle segrete e spezza la chiave a metà!

PS C'eravate quasi cascati eh? Ma guarda te...proprio lui, ridotto così? Eh no, il soggetto in questione non sono io. Non so nemmeno se sarei in grado di provare una passione tanto elevata. Tuttavia, scrivendo pensavo ai tanti individui in queste condizioni che ho incontrato.

4 commenti:

geofun13 ha detto...

e sì che vivendo in giro per il S-E asiatico...... io ci cascherei na cifra di volte all'anno!! conoscendo un pò i luoghi (da turista) è anche vero che se non fai gli anticorpi, prima o dopo ti "schianti" su qualche occhione a mandorla....
a se caschi male, quando te ne accorgerai sarà troppo tardi!

Fabio ha detto...

No aspetta, io per quello di schiantate sugli occhi di qualsiasi forma me ne sono prese eccome...dico che al punto del tizio dei versetti...ecco, magari lì ancora non ci sono arrivato...

geofun13 ha detto...

ha...effettivamente il poeta era andato oltre...

Fabio ha detto...

Quello che scrive sono io, ma il soggetto e' un altro...ecco...