Ciò che i lettori dei militari-antropologi o di altri autori simili amano oggi sentirsi raccontare lo aveva già scritto Nietzsche nel XIX secolo. L'aveva fatto ovviamente meglio, in maniera più informata, organica e completa, in grande anticipo e con più onestà intellettuale. Inoltre, al di là di ogni sospetto, lo scrisse senza riscuotere grosso successo presso i suoi contemporanei (spesso succede a chi su certe tematiche arriva decenni prima degli altri), senza puntare ad un seggio in parlamento, mentre era gravemente malato e buttando nella differenziata della decadenza anche le responsabilità delle religioni dominanti e i particolarismi nazionali, che invece i nostri contemporanei hanno riciclato per puntellare le loro strutture scricchiolanti.
Qui non troverete le pagine di un diario di viaggio, né elogi a luoghi fantastici o cronache di memorabili incontri. Questa è una raccolta di storie, pensieri, immagini. Ma soprattutto di stranezze, che per altri magari sono normalità. Perché per osservarle, queste bizzarrie, sono necessari filtri speciali: stramberia, cinismo, pignoleria, testardaggine, isolamento, impudenza, curiosaggine, nerdismo. Difetti che modestamente, in varia misura, questo individuo seminomade possiede un po' tutti.
martedì 6 agosto 2024
L'aveva già scritto Nietzsche più di un secolo fa.
Ciò che i lettori dei militari-antropologi o di altri autori simili amano oggi sentirsi raccontare lo aveva già scritto Nietzsche nel XIX secolo. L'aveva fatto ovviamente meglio, in maniera più informata, organica e completa, in grande anticipo e con più onestà intellettuale. Inoltre, al di là di ogni sospetto, lo scrisse senza riscuotere grosso successo presso i suoi contemporanei (spesso succede a chi su certe tematiche arriva decenni prima degli altri), senza puntare ad un seggio in parlamento, mentre era gravemente malato e buttando nella differenziata della decadenza anche le responsabilità delle religioni dominanti e i particolarismi nazionali, che invece i nostri contemporanei hanno riciclato per puntellare le loro strutture scricchiolanti.
lunedì 5 agosto 2024
L'altra rivoluzione di Novak Djokovic, quella alimentare.
Abbondano le lodi a favore dell'ormai leggendario campione di tennis Novak Djokovic, sia per le numerose vittorie, sia per il coraggioso atto di rivolta portato avanti alcuni anni or sono, nell'arco di qualche settimana, contro l'imposizione del momento. Si può essere d'accordo o no sulle ragioni della sua condotta, ma che il tizio abbia le palle credo non lo possa negare nessuno. Non è questo comunque ciò di cui voglio parlare.
Si sorvola invece - inconsapevolmente, o più colpevolmente sapendo - sulla rivoluzione attuata per lunghi anni, non semplici settimane, da questo incredibile personaggio contro la strumentale e falsificante (nonché falsificata e quindi falsa) "tradizione" alimentare in vigore da decenni. Da quando cioè si è dato il via (negli USA, sì, proprio lì) alla distopica pratica dell'allevamento degli animali secondo i più gretti dettami della rivoluzione industriale, equiparandoli a prodotti artificiali da progettare, ingegnerizzare, contraffare, adulterare, assemblare, distribuire e consumare (consumare nel senso del consumismo, più che della nutrizione).
venerdì 14 giugno 2024
Elogio dell'antisportività - Bangkok, Thailandia
Mi hanno chiesto dove guardare le partite della nazionale assieme ad altri italiani, qui a Bangkok. La stessa domanda si ripropone a Kuala Lumpur, a Singapore o a Saigon.
La partita di turno la guardino pure in compagnia dove vogliono, loro. Io mi diverto a vederla dove ci sono solo inglesi, francesi, spagnoli, tedeschi, olandesi o russi. Zero italiani: la responsabilità della rappresentanza patriotica grava quindi sempe e solo sulle mie spalle.
La condizione di combattente solitario non mi spaventa, anzi mi esalta. Ho delle tecniche rodate che metto in pratica a seconda dei casi. Per iniziare, durante i loro inni rutto e farfuglio. Al "Fratelli d'Italia" invece se qualcuno sgarra sparo degli "shhhhht" fulminanti. Il mio motto è: "La par condicio a te, la perculazio a me!"
giovedì 16 maggio 2024
E lasciami bere, cazzo! (con inserti veneti debitamente tradotti in italiano)
- NO! Non lo reggere per il calice: afferralo per lo stelo, così non lo rovini col calore corporeo.
E va ben, sposta chei dei cusì ghea moea de rompare 'e bae (E va bene, sposta quelle dita così la smette di rompere le palle).
- ASPETTA! Non lo bere ancora: fai ruotare il bicchiere, infilaci dentro il naso e riconosci l'aroma.
Uffa, eora, dai, sguarata sto goto, impiraghe dentro 'a napia e daghe na snasada (Allora, dai, scuoti questo bicchiere, infilaci dentro il naso e annusa).
- CHE FAI? Non deglutire! Tienilo sulla lingua piegata a conchetta, aspira un filo d'aria e...
- ...e...e...e...e chiudi quella bocca, porca troia! Lasciami trangugiare questa broda d'uva fermentata in santa pace! Io sono un tipo da birrozza, delle tecniche di degustazione non m'importa un accidente, voglio solo divertirmi un po' e farmi venire sonno prima di andare a letto.
mercoledì 15 maggio 2024
Sottovalutato
Mi sembra che Giorgio Moroder, almeno in Italia, sia sempre stato un po' sottovalutato. Eppure è un vanto italiano dell'alto Adige da ben prima che nascesse Sinner.
giovedì 21 marzo 2024
Come al tempo del vassallaggio
Nelle pagine dedicate al mondo ultras il giudizio sui fatti di Padova-Catania è praticamente unanime: gli ultras della squadra di casa sono dei codardi e hanno fatto una figura di merda colossale in diretta TV. Il fatto che l’attacco dei catanesi sia avvenuto contro settori pacifici dello stadio Euganeo non è un’attenuante bensì un’aggravante, dato che i padovani non si sono nemmeno lanciati a difendere i loro vecchi e bambini.
D’altro canto questa sentenza, dal punto di vista degli ultras, è inattaccabile, visto che tutti, compresi i padovani, aderiscono al medesimo codice, lo stesso che vige dai tempi del vassallaggio o dei comuni medievali: se dei forestieri cagano sul sagrato della tua cattedrale o se rapiscono la figlia del tuo ciambellano e la gang-bangano, tu organizzi una spedizione punitiva e risolvi la questione sul campo di battaglia.
La cosa che più atterrisce chi è estraneo all’ambiente è lo stupore di questi elementi
venerdì 26 gennaio 2024
Gli eroi nazionali
Entro nel merito con un aneddoto personale. Anni fa andavo spesso in Spagna, per lavoro e svago. Una volta, atterrato a Madrid, venne a prendermi un mio caro amico del posto. Viaggiavamo a bordo della sua auto, lungo un vialone ampio, dritto, illuminato e semi-deserto che da Barajas portava verso il centro della bella capitale. Procedevamo con un'andatura da lumaca, per lo meno questa era la mia impressione. Dopo alcuni minuti, incapace di resistere, gli chiesi come mai guidava così lentamente. “C’è il limite dei 60km/h, sto viaggiando ai 58: in che senso lentamente?” Di uscite a sproposito ne faccio parecchie, per fortuna però ho la prontezza di rimediare alla mia goffaggine. “Ah, sì, scusa, è vero!”, e chiusi lì la discussione. Però, che tranvata sui denti! Che lezione di civiltà!