giovedì 3 giugno 2010

Presi di sorpresa - Bangkok, Thailandia

Zig-zago lentamente tra i corridoi del minimarket, fiancheggio promozioni e scaffali semivuoti: è sera, è tardi, i prodotti freschi stanno finendo. Dietro a me qualcuno grida, mi volto, un uomo corre. Le porte si aprono, gli cade qualcosa di mano, lui se ne frega, slitta, esce e fugge. I dipendenti del negozio lo rincorrono e urlano. A metà del piazzale si devono arrendere: il ladro li ha seminati e si è infilato nel marciapiedi che di sera si trasforma in un mercato affollato. Tra uno sbuffo e l'altro continuano a gridare, sperando vanamente che qualcuno lo fermi.
Questa in Thailandia, e in Asia in generale, è una scena atipica, che fa un certo scalpore. Sarà il buddhismo, il confucianesimo, la timidezza o le pene severe, l'idea di collettività che prevale sull'individuo: gli asiatici non sono particolamente propensi al crimine.
Anche per questo il ladruncolo ha sorpreso tutti, sfruttando quei due secondi che gli hanno salvato il collo. Se lo avessero beccato lo avrebbero massacrato. Ma non ce l'hanno fatta, chissà che avrà rubato.

Immagine da "Lupin III"

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