Visualizzazione post con etichetta marghera. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta marghera. Mostra tutti i post

venerdì 19 ottobre 2012

Mini Venezie

Ieri è stato il primo giorno completamente uggioso, grigio, piovoso, freddino e umido da quando sono arrivato a Padova più di un mese fa. L'ho trascorso interamente a casa. Temevo che la mite e luminosa pacchia fosse terminata e che l'autunno padano mi avrebbe accompagnato fino all'aeroporto Marco Polo, da dove ripartirò per i tropici fra tre giorni. Invece no, oggi c'è il sole, il cielo è terso, posso finalmente mettere in pratica quel piano che credevo di dover rimandare all'anno prossimo. 
Arrivo a Chioggia in corriera e faccio due passi in centro mentre aspetto il vaporetto. E' bella Chioggia, con le calli, i canali, i ponti in pietra d'Istria, le case rosse con i fronzoli bianchi. Sembra una piccola Venezia, anche se qui ci passano le auto. Non ho visto molti turisti, a parte un paio di nordici che si facevano uno spritz. Mi siedo a poppa, all'aperto, ad osservare il legno marcio delle briccole, la superficie lievemente increspata della laguna e gli isolotti ruvidi, ricoperti di un'ispida barbetta verde, con la brezza che mi massaggia la faccia. A Pellestrina tutti salgono nell'autobus diretto al Lido, utilizzando il biglietto combinato vaporetto-bus. Io ho speso sessanta centesimi in più e mi sono assicurato due tragitti separati: l'autobus posso così prenderlo quando e dove voglio. Avrei anche potuto noleggiare una bici; lo so, è veloce e il percorso lungo i murazzi, tra mare e laguna, è suggestivo, ma oggi non sono quel tipo di visitatore, non ho voglia di sfrecciare tra i paesini, devo insinuarmi tra le calli, restare impalato in un angolo, osservare la gente, le case, annusare i profumi incrociati provenienti da acqua  e cucine: il mio mezzo di locomozione, economico e flessibile, è di nuovo un paio di scarpe di gomma.