martedì 11 novembre 2014

L'etichetta, con foto - Belgrado, Serbia

Il vecchio edificio della TV, distrutto dai bombardamenti 
Scherzavo, a Belgrado poi ci sono andato. E ho fatto bene. Al suo posto ho deciso di escludere il Montenegro, i cui luoghi migliori stanno sulla costa. E quella non è la mia priorità.
La differenza tra Bosnia e Serbia è marcata. Appena passato il confine spariscono le abitazioni malmesse, diminuiscono le fattorie, le strade di raddrizzano e si intensificano le attività industriali e commerciali. Sembra la pianura padana. Magari quella dei primi anni novanta.
Dal punto di vista estetico la città è carina, niente di più. Però l'atmosfera è speciale, e come al solito la differenza la fa la gente, soprattutto i giovani, molti dei quali sono
colti, attivi, curiosi. Sembra ci tengano molto a rimuovere l'etichetta del cattivo che qualche anno fa la comunità internazionale ha appiccicato addosso a questo popolo. Per quanto mi riguarda ci sono riusciti, ma non ci voleva molto. La patetica scenata dell'ubriacone che ha rotto le balle all'amico David perché non voleva vedere americani in un pub (irlandese) di Belgrado si è rivelata un'eccezione. 
Il museo di Tesla

Scassone dei tempi andati 

Carro armato italiano 

Chiesa ortodossa 

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