mercoledì 5 novembre 2014

Entrata in Bosnia col treno/1: l'atmosfera, con foto

Convogli sgangherati
Sono entrato in Bosnia, a bordo di un convoglio sgangherato proveniente da Zagabria, stazione che nel dicembre del 1990 aveva tutta un'altra aria, il paese sull'orlo della guerra civile, sale d'aspetto ricolme di barboni in fuga dai morsi del freddo e guardie spietate che si divertivano a svegliarli a manganellate.
Bosnia, dicevo. Finalmente si vede un po' di lerciume, sgretolamento, trasandatezza. Il disordine tipico dei posti poveri o colpiti da recenti disgrazie. Si è dissipata quell'aria da paesaggio alpino austriaco che aleggiava in Croazia e ancor più in Slovenia. Non è il sud est asiatico ma siamo sulla buona strada. Finalmente non sono io il più pezzente in circolazione.
A molte case manca l'intonaco, abbondano i cavi scoperti, la ruggine si nutre indisturbata delle superfici metalliche. La gente è impegnata in attività per noi desuete: vedo un uomo sceso in un fosso che ricava legna da un arbusto rinsecchito, una scena da albero degli zoccoli. Il riciclaggio, quello antico da straccioni, non quello moderno da ambientalisti, va ancora parecchio: vecchi pneumatici vengono utilizzati come fioriere, un uomo ha ricavato un carrellino da un paio di ruote da Graziella e degli scarti da fabbro, lo ha agganciato alla bici e attende ai bordi dei binari di una piccola stazione, forse si tratta di un taxi.
Si usa il cirillico e spuntano i primi minareti, due attributi che fanno sempre paese di confine dell'impero russo.
Ovviamente abbondano i segnali di quel paradosso post moderno che caratterizza i posti così: rifiuti a cielo aperto e smartphone costosi.
Continua...
Luoghi turchizzati

Venditore di ombrelli 

Minareti 

Cirillico 

Colpi di proiettile?
Colpi di proiettile??? 

2 commenti:

Dottornomade ha detto...

A leggere questo post... che nostalgia, che voglia tornare in Est Europa.

Fabio ha detto...

Atmosfera intrigante, bella gente. Quest'anno i Balcani di fretta, l'anno prossimo più a est e con calma...