Cambia posizione per la centesima volta. La testa sprofonda di nuovo nel cuscino ma un occhio fissa sempre quella chitarra nell'angolo. Ha letto, ha scritto, ha navigato e suonato. Un triathlon tra pagine, schermate e accordi. Poi ha messo via tutto: si è lavato i denti, ha fatto le flessioni e si è infilato a letto. Con le guance tese ha letto l'ultimo capitolo, poi pensando che fosse tutta colpa degli ormoni ha preso le salviette e ha fatto un altro esercizio. Ma è ancora lì, con gli occhi strabuzzati, solo una parte del suo corpo si è finalmente addormentata.
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(Immagine "L'Insonnia, Tacuinum sanitatis casanatensis", XIV secolo, da wikipedia.org)
1 commento:
Per sfruttare l'insonnia biasogna essersi costruit la rara fortuna di avere il completo controllo sui tempi e sui ritmi del giorno successivo. Ultimamente, di notte, quando non dormo scrivo codice PERL.
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