Si avvicina al tuo tavolo con l’espressione di un pazzo che per passare inosservato si finge rimbambito. Allunga la mano come per toccare un alieno. Ti accorgi che d’istinto sei entrato in apnea, mentre alzi di scatto lo sguardo dal libro, poi ignori anche lui come chi l'ha preceduto. Ma quando cerchi il segno che hai perduto, con la coda dell’occhio continui ad osservarlo mentre percorre il marciapiedi con passo strascicato.
Poi l'osservi mentre scruta l’oggetto: se non sapessi già che quello sguardo allucinato è l'espressione naturale con cui compie ogni suo gesto, sospetteresti che tra le dita regga l’artiglio di un mostro. Abbassa la mano e ti fissa sbalordito, ma sai che non sei tu ciò che sta osservando. Quindi riparte con la solita flemma, trova un cestino e vi getta il rifiuto.
Ora la bocca si è aperta pure a te. Ti riprendi di scatto e ti irrigidisci sulla sedia, frughi nella tasca e gli dai qualche spicciolo.
Quello del globo puzza di brutto. Credo che una doccia non l’abbia mai fatta, ma alla pulizia della sua città sembra tenerci parecchio.
Foto Kuala Lumpur, di Fabio Pulito
Foto Kuala Lumpur, di Fabio Pulito
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