Poi si rilassa, alza lo sguardo, tira un sospiro e osserva le colline: si volta verso il molo e si concentra. Pensa, sogna e finalmente ricorda. Di quando aveva trent’anni, lassù in Scozia, nel castello imponente sulla riva del lago, seduto al tavolo del suo trisavolo, il conte William Francis Higgins, il cui ritratto, appeso sopra il camino, sovrastava ancora l’enorme sala. Di quando poteva permettersi il servo indiano, che gli portava un fagiano impallinato da lui stesso alla battuta di caccia con duchi e visconti. E lo sente ancora in bocca quel sapore di selvaggina, il retrogusto metallico sul foro del colpo, uno dei migliori che avesse mai tirato.
“A gratis però, pure ‘sto pollo non è male”, liberamente tradotto dall’inglese forbito che non riuscirà mai a fare a meno di usare.
Il ristoratore non è ancora tornato. Higgins finisce il suo pasto collage, beve un sorso di succo abbandonato e si pulisce la bocca con una salvietta riciclata.
Quindi si alza, sistema la sedia e, così com'è arrivato, con calma se ne va.
Foto Pulau Tioman, di Fabio Pulito
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