venerdì 22 febbraio 2013

Una versione minore (e un po' grottesca) di Pattaya - Angeles, Filippine

Come a Pattaya, peggio che a Pattaya
Gli hotel squallidi in cui i clienti rientrano sbronzi aggrappati alle tette di qualche prostituta, le camere a ore che puzzano di ogni tipo di scarto del corpo, gli spacciatori di viagra e cialis di imitazione, i mendicanti mignon, bambini e nani, con la mano sempre tesa, le mamme o le mogli seminascoste che li sorvegliano e aizzano, i cannibali d'anime alla guida di taxi creativi, la Walking Street annunciata dall'insegna gigante all'ingresso, i bar-beer con le bar-ladies (quasi tutte ragazze madri), i go-go bar dove donnine nude, con le tette piatte, raggrinzite o rifatte, ballano il pole-dancing su banchi di simil-marmo, i locali indefinibili in equilibrio precario sui bordi di mille categorie, i poliziotti che fanno finta di mantenere l'ordine in mezzo al bordello generale, i puttanieri pelati, rigonfi di steroidi, vestiti di cuoio, catenacci e tatuaggi, i vecchi paralitici che utilizzano le puttane emarginate più come badanti che per ragioni di sesso. 
La stessa umanità alla deriva, schiuma d'anime putrescenti attorno al perimetro di una discarica sociale galleggiante, quella sensazione di ultima fermata prima del terminal psico-spirituale. Persino il termine "decadenza", qui, non si può usare come spiegazione ma va spiegato esso stesso.
Il parallelo con Pattaya calza quasi a pennello. Angeles è situata a ridosso della Clark Freeport Zone, il progetto urbano che ha preso il posto di una vecchia base americana, con tanto di aeroporto militare convertito in civile, ed è nata come centro di svago (principalmente sballo e mignotte) proprio ai tempi in cui i militari statunitensi vi erano stazionati. Pattaya, dal canto suo, sta giusto a pochi chilometri dalla vecchia base di U-Tapao, convertita in aeroporto civile, e veniva utilizzata dai G.I. americani impegnati nelle operazioni di guerra in Vietnam e Laos come centro di svago (principalmente sballo e mignotte, che coincidenza...) nei giorni di licenza.
Sembra quasi la stessa storia. Ma non è la stessa storia. L'una è la versione ammaccata dell'altra. Due immagini dello stesso paesaggio, prima e dopo il cataclisma. La foto del soggetto e il suo ritratto grottesco. Il gadget elettronico originale e la sua copia malfatta, malfunzionante, malferma, scricchiolante, scolorita: se sono entrambi Made in China devono essere per forza due China diverse. 
A Pattaya il vizio viene esposto in teche di cristallo e spolverato ogni sera. Le gamme di modelli rinnovate a ogni stagione. Le luci brillano, i suoni vibrano limpidi, le superfici lucide scintillano, quelle opache assorbono, ciò che è morbido ammortizza e ciò che è duro non cede.
Angeles è sbilenca, offuscata, sbiadita. I piani sono ondulati e le curve a spigoli. Le luci sono smorzate, i suoni si fondono in un unico rumore di fondo, la consistenza dei solidi va dal molliccio al turgido. 
Pattaya è acciaio, velluti, titanio, broccati, diamanti, oro e incensi.
Angeles è un fossile calcificato in epoche diverse: un nucleo asiatico misto, uno strato spagnolo nel mezzo e all'esterno un guscio americano dolciastro. L'animismo sepolto dal cattolicesimo, interrato a sua volta nel soffice capitalismo. 
Pattaya è Las Vegas trapiantata in Asia.
Angeles è Las Sfigas trapiantata in un cadavere.
Anche i nomi poi possono dirci qualcosa sui caratteri. 
Pattaya è Puttana, sbruffona, arrogante. 
Angeles è modesta, camuffata, un po' meschina. 

Altre foto scattate a Walking street (la versione di Angeles):
Chissà che avevano combinato...
Sembra che non vigili perché dorme, in realtà non lo fa perché è un pupazzo...
Come a Pattaya, peggio che a Pattaya/2

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto ben scritto. Foto un po' scurine.

Fabio ha detto...

Grazie!
Le foto...le ho fatte di notte col telefonino che mi ritrovo...di più non ci si riusciva a cavare...

geofun13 ha detto...

Ci sono stato nel 2009 (non solo ad Angeles...) e la descrizione comparativa con Pattaya calza a pennello, certi locali (non tutti) ad Angeles sembrano surreali-adimensionali da location per un film di Tarantino....complimenti per l'articolo

Fabio ha detto...

geofun13: sì, il posto, se ti ci aggiri per qualche ora, ti stordisce...

Andrea da Bangkok ha detto...

...ti stordisce? A me pare che "gira che ti rigira" ti ritrovi sempre a Pattaya, anche a centinaia di chilometri dalla Thailandia hahaha

Fabio ha detto...

No, piano, ci sono finito quasi per sbaglio e ne sono scappato subito! hehe
A Boracay invece ci sarei rimasto un mesetto in piu'...

Allen Nixon ha detto...

Thanks great blog posst