martedì 20 settembre 2011

Dagli alcolizzati/2 - Bangkok, Thailandia

Foto di Adam Foster (CC)
L'intera serie "Dagli alcolizzati" è dedicata a Jack London, autore di "Memorie di un bevitore" (Titolo originale: "John Barleycorn").

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Le scene che seguono sono state osservate in date diverse e sono qui riportate in sequenza casuale.

C'è un gruppo di spagnoli seduti attorno a un tavolo, non sembrano alcolizzati ma si sono conformati all'atmosfera del posto ordinando birre a ripetizione nel primo pomeriggio. Apparentemente si sono conosciuti qui e decidono di fare una foto ricordo. Si rivolgono alla donna costantemente sbronza per lo scatto. Purtroppo sarà una brutta sorpresa, per loro si intende, non per me o per chiunque altro sia già stato qui. Lei afferra la macchina, e questa per gli spagnoli sarà l'ultima notizia positiva. La osserva come se fosse il frammento pulsante di un misterioso asteroide. Un velo grigio, un'espressione confusa cala sui volti degli spagnoli, che cercano di dissipare l'imbarazzo offrendole dei consigli random. "Quel bottone lì!" "Questa angolazione qui!" "Con questo sfondo!" Lei finalmente esce dal suo stato di trance e si decide a provarci. Dopo vari tentativi falliti tra manovre goffe e barcollamenti è pronta a scattare. Come al solito sta piovendo e l'ombrellone che ripara il tavolo degli spagnoli ha un foro da cui cade un cilindro d'acqua spesso e continuo, giusto davanti all'inquadratura. Lei non lo vede, così come non vede tutti gli altri dettagli non inclusi nella scenografia del film che va in onda nella sua mente. Gli spagnoli si sbracciano, le fanno cenno di spostarsi un po', indicano l'acqua. Lei fraintende, crede ci sia qualcosa che non va con la macchina e la osserva rigirandosela tra le mani, come se non si ricordasse più come diavolo sia finita lì, buttando all'aria tutto il lavoro fatto fino a quel momento. Fortunatamente arriva un suo collega sobrio - beh, quasi - le toglie la macchina dalle mani e nel giro di trenta secondi la foto è fatta. Il lato positivo di questo stato di sbronza permanente è che risparmia al soggetto umiliazioni e risentimenti: quando il flash si accende l'alcolizzata si è infatti già accoccolata sulla sua seggiolina, dimentica di tutto.

Lo stesso tavolo a cui stavano seduti gli spagnoli di solito funge da punto di ritrovo per i più pittoreschi clienti del bar: un'accozzaglia di ubriaconi occidentali che non avrebbe per niente sfigurato in uno dei più sordidi saloon del vecchio west. Nel primo pomeriggio il tavolo è già colmo di bottiglie vuote di whisky e birra e verso sera vengono messi in scena gli spettacoli più patetici e indimenticabili.
Uno di loro è S., un nord europeo che bazzica da queste parti da una decina d'anni. S. è appena tornato a Bangkok, portando con sé un sacco pieno di vestiti e altri regali. Lo accolgono tutti con risatine, urletti e saluti. La versione sincera e disinteressata dell'entusiasmo locale (ce ne sono anche altre di più o meno subdole). Lui ricambia con dei fantastici sorrisi totalmente privi di dentatura anteriore. Quando ha finito di distribuire i suoi doni si siede e ordina una Schweppes. Una Schweppes! Questa è una novità sorprendente per chi ha osservato certe sue prestazioni con bottiglia e bicchiere, di cui avremo sicuramente modo di parlare in seguito. Probabilmente è appena sbarcato dall'aereo e non si sente troppo bene, non trovo altre spiegazioni per un comportamento così insolito.

Uno straniero con un tatuaggio grande come tutta la schiena si alza dal tavolo, solo con il corpo però, l'anima infatti non sembra volerlo seguire. Sta fermo sul posto, in piedi, barcolla, quindi afferra lo schienale della sedia di plastica che si piega pericolosamente sotto il suo peso. Poi si appoggia al corpo di un amico, un po' meno ubriaco di lui. Ci sta aggrappato per qualche minuto, apparentemente privo di sensi, quindi si riprende, lo abbraccia con slancio e finalmente lo bacia. Se ne vanno collegati come fratelli siamesi (nel senso medico-scientifico del termine, non di "thailandesi", cioè di qui).

Continua...

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