martedì 16 luglio 2013

Il leggendario vento di Suzhou - Cina

La sua bimba può anche arrostire all'inferno, a patto che la sua pelle da principessina rimanga riparata dai raggi del sole...
Fa caldo a Suzhou, un caldo demotivante. Io per esempio ho sospeso le mie corsette tonificanti. Chi poteva immaginare che l'avrei sofferto a questo modo dopo tutti quegli anni di allenamento ai tropici? Per fortuna spesso tira il proverbiale vento di Suzhou, come ama chiamarlo l'amico L. Oltre a rinfrescarti la pelle però le raffiche ti abbattono anche la bicicletta parcheggiata, ti gettano un pugno di polvere sugli occhi e scoprono la coscia o la tetta di qualche ragazza procace, se va bene a te e male a lei. Ma la soddisfazione più grossa me la tolgo quando vedo le smorfiosette di città con il parasole chiuso, costrette a farsi cuocere la pelle e diventare scure come delle qualsiasi contadine dell'entroterra. In realtà l'abbronzatura alle ragazze orientali dona parecchio, almeno secondo me. Le rende più sensuali, feline, speziate. Gli asiatici, soprattutto quelli benestanti, la considerano però una perdita di status, un'onta da lavare con costosissimi trattamenti estetici e porcate come le "creme sbiancanti", che in realtà sono semplici protezioni solari camuffate. 
E allora eccole lì le stronzette che traballano sui tacchi sotto i colpi di Eolo, con l'ombrello chiuso nella borsetta, o accartocciato dalla prima folata che le ha investite dopo che hanno tentato di aprirlo. Gruppi di ex-contadini, ora operai nei cantieri di città, osservano confucianamente senza tradire emozioni, mentre si asciugano il sudore, la pelle del collo carbonizzata e abrasa da sole, sfregamenti e polveri. Io, che sono invece un occidentale sguaiato e sfrontato, osservo e sghignazzo.
"...tutte tradizioni da salvaguardare, tratti del costume che ci raccontano la storia e la cultura di un posto..." ama dire chi ha sempre paura di offendere qualcuno, anche semplicemente affermando l'ovvio.
Saranno anche tradizioni, ma tutte da salvare? Sembra la tipica espressione vuota di chi bada all'effetto politicamente corretto delle parole che usa dimenticando che quelle povere parole hanno anche un significato. Quasi tutte, forse. Questa per esempio - evitare gli effetti del sole non per motivi di salute ma perché altrimenti la pelle diventa scura come quella di un contadino e poi la gente pensa che sei una povera buzzurra, che non hai i soldi per permetterti un corso di laurea e un pedante lavoro in un ufficio, una limousine coi vetri scuri, ecc. - è soltanto una boiata. Prima la cancellano dalla lista delle tradizioni autorizzate dal politburo e meglio è. 
Speriamo che la spazzi via il leggendario vento di Suzhou.
Se poi ci si mettono pure le signore cresciutelle...
Piccola piccola, da sola in mezzo al ponte, ma col parasole...
Alla fermata dell'autobus

2 commenti:

Elisabetta ha detto...

Stessa cosa per le unghie lunghe degli uomini (e non solo del mignolo), o sbaglio? Unghie maschili così affilate le ho viste solo in Cambogia. In Thailandia non ci ho fatto caso.

Fabio ha detto...

Elisabetta: io credo di averle viste un po' in tutto l'estremo oriente...