mercoledì 30 luglio 2014

Il costo della sicurezza - Cebu, Filippine

La teca con le armi bianche
Aeroporto internazionale di Mactan-Cebu. Qualche metro prima del controllo bagagli finale, l'ennesimo, c'è una teca in vetro. E' colma di oggetti requisiti. Ce ne sono di ogni tipo. Da quelli potenzialmente pericolosi - forchette, coltelli a serramanico, forbici, bombolette di lacca - ad altri apparentemente più innocui, come bottigliette di shampoo, collutorio, deodorante, palline da golf, spazzolini, nastro adesivo, rotelle metriche. Subito dopo la barriera a raggi X c'è un tavolo pieno di bottiglie d'acqua. Tutta roba proibita in volo per la nostra sicurezza, dicono. Persino l'acqua. Se te la porti da fuori te la strappano dalle mani come se stessi cercando di contrabbandare una tanica di kerosene. Solo quella che vendono ai gate sembra essere sicura. Sarà, io di sicuro ci vedo solo il fattore 2 o persino 3 per cui moltiplicano il prezzo.

mercoledì 23 luglio 2014

I paladini della legge - Manila, Filippine

Sì, sì, certo, come no...
Lascio le Filippine con un volo che via Bangkok mi porta a Zurigo. Ci sono rimasto sei mesi, troppi rispetto alle intenzioni iniziali, pochi per tutti i luoghi che che mi sarebbe piaciuto visitare. 
Mi è spesso stato detto di stare attento. Occhio ai borseggiatori, ai rapinatori, ai truffatori, persino agli assassini. E io all'inizio, vittima di un po' di naturale paranoia, li ho assecondati. Poi, come spesso accade, ci si adatta alle condizioni al contorno, o almeno alla percezione e all'idea che ce ne facciamo. Dopo qualche settimana me ne sbattevo completamente, e passeggiavo allegramente in vicoli bui, di notte, da solo, a volte persino un po' brillo, di ritorno da una tarda cena o da un locale con la musica dal vivo. Camminavo lungo marciapiedi che la gente utilizza per dormire (per mancanza di un posto migliore in cui farlo), tra bambini scalzi con abiti sbrindellati, uomini alcolizzati, donne semi-distrutte da dieci gravidanze. Gente povera, alla canna del gas, a cui persino pochi centesimi di euro possono cambiare la giornata. Non mi è mai successo nulla. Niente, nothing, nada, zero totale. Spesso non mi degnavano di uno sguardo, altre volte mi osservavano curiosi. In alcune circostanze qualcuno mi ha salutato, sorriso, o magari allungato una mano per chiedere un po' di elemosina.
L'unica volta che sono finito nei pasticci chi mi ha estorto del denaro vestiva un'uniforme azzurra, profumata e stirata, portava distintivo e pistola in fondina e si muoveva a bordo di una scintillante auto giapponese. Sono stato derubato da tre poliziotti. Solo da loro. Proprio da loro: quelli che dovrebbero difendere la gente dal crimine sono gli unici che hanno personalmente contribuito a rovinare l'idea che mi ero fatto del paese e dei suoi abitanti.