mercoledì 22 ottobre 2014

Il geniale riciclaggio dei piccioni - Padova

La reconquista
Un tempo i piccioni amavano appollaiarsi su quel capitello. Un angolino fresco, al riparo dalla luce del sole, in alto, lontano dal passaggio dei pedoni molesti. Poi qualcuno, dopo essere stato raggiunto da uno scarico di guano o un paio di piume, ha deciso che davano fastidio, e ha installato una fila di aghi. Di quelli che si vedono un po' dappertutto nei centri storici delle nostre città, sulle colonne, sui cornicioni o sulle travi dei sottotetti. 
Ma porca puttana! Devono aver pensato i piccioni. Che cazzo facevamo di male? Per caso avete installato un sistema che colpisce con scariche elettriche chi getta rifiuti a terra? O piazzato dei chiodi dove la fanno i cani? Quella è casa nostra e non avete alcun diritto a sfrattarci! Per questioni effimere di questo tipo poi...
Allora si sono coalizzati e a turni, nel corso degli anni, svolazzando a pochi millimetri dagli aculei o barcamenandocisi sopra, sprezzanti del pericolo, hanno cagato un comodo materasso di merda su quella sporgenza del capitello, fino a sotterrare completamente la trappola letale. Terminata l'opera, soddisfatti del risultato, ci si sono acquattati sopra.
Dite la verità, credevate proprio di averli fregati. Eravate convinti che fossero delle bestie stupide e che quello si sarebbe rivelato un espediente infallibile. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe fallito così miseramente, seppellito da uno schifosissimo strato di cacca?
Da un'altra angolatura

Nessun commento: