martedì 14 maggio 2013

La fototessera è assolutamente ne-ces-sa-ria! A meno che... - Hong Kong

Una fototessera e una vecchia banconota da 20 HKD
Rituale tappa a Hong Kong per procurarmi il visto cinese. Rituale pernottamento alle mansion di Nathan road, dove i rompiballe stranieri che arrivano per sbarcare il lunario sono sempre più tignosi e gli odori sempre più pungenti. Le stanze a cella d'alveare invece non si sono allargate di un centimetro. Solo i prezzi forse sono cresciuti.
All'agenzia Forever Bright presso il New Mandarin Plaza a Tsim Sha Tsui East c'è molta più gente rispetto all'ultima volta che ci sono stato. Hanno persino piazzato un piantone in giacca e cravatta all'entrata e formato un corridoio mobile per la fila dei richiedenti. Al banco c'è il caos: casino per ottenere i moduli, casino per conoscere i prezzi e casino per consegnare il tutto e richiedere il visto. Avevo intenzione di procurarmi un visto business multiple entry di sei mesi ma in qualche anno il prezzo è schizzato da 600 a 2000 HKD! Viro sul tourist da tre mesi, single entry, 500 HKD.
"Serve una fototessera." mi fa sapere un cinese trafelato.
"Eccola!"
"No, questa ha lo sfondo bianco. Ne serve una con lo sfondo blu."
Merda, lo sfondo blu...
Probabilmente al consolato cinese credono che un occidentale, essendo bianco, sullo sfondo bianco tenda a scomparire, un po' come uno di quegli insetti foglia o rametto tra le frasche della giungla.
"Ehm..."
"Quindi, o te ne fai una qui per 30 HKD..."
"...o?"
"...oppure paghi un supplemento di 20 HKD"
Cioè, lo sfondo deve ASSOLUTAMENTE essere blu, ma se pago 20 HKD anche il bianco va bene. China-style.

Ma la Cina non è l'unico posto in cui succedono cose del genere.
L'ultima volta che andai in Laos, al confine con la Thailandia seguii la procedura per ottenere il visto turistico.
"Serve una fototessera."
Cazzo...la fototessera...come ho fatto a dimenticarmela?
"Ehm...non ce l'ho. Non è che qui vicino me ne possa fare una?"
"Assolutamente no, non è possibile."
Panico. Ma è una forma di panico totalmente fuori luogo. Questa non è Singapore, o la Svizzera. E' il confine tra Thailandia e Laos. Una soluzione si trova sempre. E si tratta come sempre di una miscela ben dosata di sorrisi e soldi.
"La fototessera è necessaria, altrimenti..."
"...altrimenti?"
"...altrimenti devi pagare 100 baht."
Eccoli là, i cento baht. E pure i sorrisi. Ed ecco il visto stampigliato sul passaporto. Welcome to Laos. 
La flessibilità dei paesi in via di sviluppo è (quasi) sempre una gran comodità.

2 commenti:

itariajin ha detto...

l'insetto foglia... sono quasi caduto dalla sedia, ma come ti vengono?

Fabio ha detto...

Itariajin: ricordi di infanzia davanti ai libri di scienze...corroborati da viaggi da adulto in paesi esotici!