lunedì 29 aprile 2013

Sono solo regole diverse - Thailandia (con un po' di foto)

Comprano tutto...inno alla deregulation, anche se poi sembra abbiano solo guide turistiche
Uno arriva in Thailandia e comincia subito a notare le differenze. Che caldo fa…a dicembre! A Malpensa nevicava. Qui tutto costa così poco, si mangia con un euro, a casa nemmeno il caffè mi ci viene. E poi la più sorprendente di tutte: tutto quel che da noi è proibito qui sembra permesso, o almeno tollerato. Mal che vada si può comprarlo con una mazzetta.
Si possono acquistare software e DVD piratati alla luce del sole. Copie di patenti di guida, certificati di laurea e tessere varie. Jeans, maglie e borse d'imitazione. Si può esporre l'insegna di un'attività illegale e nessuno dice nulla. Si viaggia in motorino senza casco, in quattro con bambini e cani, e la polizia, a differenza di quel che faceva nei nostri filmetti degli anni settanta, non s'incazza poi troppo. Venti ragazzini nel cassone di un pick up invece che nascondersi cantano in allegria. Dopo le due i bar non possono vendere gli alcolici, se però te li versano in un bicchiere di carta o in una tazza da tè va tutto bene. I proprietari dei locali notturni fanno a gara per chi paga alla polizia la mazzetta più grossa, affinché lasci loro aprire fino a tardi e faccia invece chiudere i concorrenti. E poi puttane, orge, viagra, cialis, kamagra, donne giovani, vecchie, fantastiche, oscene, spudorate o pudiche. Sì, perché qui ci sono anche le puttane pudiche. E poi omosessuali, bisessuali, transessuali, persino asessuali.
Ehi, qui si può davvero fare qualunque cosa - pensa il nuovo arrivato inebriato da promesse di libertà e impunità - questo è il Bengodi! Evviva! E in breve la vacanza si tramuta in una serie di guai.

lunedì 22 aprile 2013

La strada degli artisti grotteschi - Pattaya, Thailandia

Natale a Pattaya
C'è una stradina a Pattaya: è l'ultimo tratto di Walking Street, sul lato del porto. Se Walking Street fosse un intestino, un bel budello pieno di feci e liquame (metaforici e reali), questo sarebbe il suo retto, lo sfintere, insomma...il buco del culo, ecco.
E' un luogo piuttosto buio (ciò non sorprende, considerata l'analogia anatomica), senza bar, ristoranti e discoteche. Soltanto il lungomare da un lato e degli alberghi dall'altro. La musica dei locali vi arriva smorzata e ci si può godere un relativo silenzio. Verso sera dei giovani thailandesi arrivano muniti di chitarre, si siedono sul marciapiedi e cantano delle canzoni. Non in thailandese o in inglese, come tutti si aspetterebbero, o come succedeva fino a tre o quattro anni fa. No, questi cantano in russo. Siamo vicini a un complesso di discoteche (Mixx, Lima Lima) frequentate principalmente da turisti russi, e questi busker si esibiscono proprio per loro. In russo quindi. Folti gruppi di russi più o meno brilli si fermano ad ascoltarli e i più spavaldi li accompagnano cantando. Spesso male, è vero, ma alla fine pagano, e per questo vengono sopportati e graziati.
Poco più avanti c'è una fila di ritrattisti e caricaturisti: producono dei dipinti dozzinali che si trovano un po' dappertutto. Poco prima della grande insegna luminosa, con un po' di (s)fortuna ci si può imbattere in due dei personaggi più pittoreschi della zona.

mercoledì 17 aprile 2013

La casa con una bella vista...in Asia

No, questa vista te la puoi proprio scordare...
Se ti sei appena trasferito in Asia e hai scelto l'appartamento in base alla vista favolosa che ti puoi godere dalla finestra della stanza da letto...potresti aver commesso un errore grossolano.
Dai un'occhiata all'appezzamento lì a fianco. Nel caso sia vuoto, o peggio ancora utilizzato come parcheggio, un edificio alto abbastanza da poterti oscurare la casa potrebbe spuntare proprio lì nel giro di pochi mesi.
E allora non ti resterà che rimpiangere l'alternativa con vista su grovigli di cavi elettrici e stradone trafficato, quella che hai scartato con sdegno altezzoso, accomiatandoti dall'agente che te l'aveva proposta con una di quelle tue odiose battutine sarcastiche.

mercoledì 10 aprile 2013

Forse suo malgrado, ma è un tipo originale - Kuala Lumpur, Malesia

...lentamente se ne va.
Tra le mandrie di uomini d'affari, impiegati, turisti, fighette che fanno shopping, immigrati in cerca di fortuna, sfigati vari (ed è proprio questa la categoria che mi comprende), osservando bene ogni tanto nel centro di Kuala Lumpur si riesce a scorgere qualche personaggio originale. Magari suo malgrado, come in questo caso.
La pettinatura da Jackson 5, un paio di pantaloni da abito strappati all'altezza del buco del culo, cuciti (si fa per dire) con del nastro colorato, di quello che si usa per i pacchi regalo. Tra le varie toppe che coprono le lacerazioni della sua giacchetta ce n'è persino una a forma di banconota da un dollaro, dettaglio tristemente ironico, considerando le condizioni in cui versa il soggetto. Indossa un guanto da palestra. Uno solo. Magari è un ex discobolo o lanciatore di giavellotto. Lo osservo da alcuni minuti e non ha mai smesso di succhiarsi i polpastrelli. Non so se immagini soltanto di averci della cioccolata appiccicata o se magari ce l'avesse veramente, qualche ora fa s'intende, perché ora le dita sono lucide come würstel: ecco, magari è proprio a causa di questa curiosa illusione ottica che se le lecca. 
Dopo un po' qualcosa attira la sua attenzione, si toglie le mani dalla bocca e col passo del pinguino, sbandando a destra e a sinistra, lentamente se ne va.

lunedì 8 aprile 2013

Pensieri/18


- C'è chi compra benessere pagando in libertà. Io, quando posso, faccio esattamente il contrario.

- Da ragazzino ero talmente imbranato con le donne che, quando in preda alla frustrazione decidevo di masturbarmi, facevo fatica persino a sedurre la mia mano.

- Ti fai degli scrupoli quando si tratta di mettergli la museruola e poi lo addestri come un cane della gestapo? In quel modo non gli metti in gabbia solo la bocca, ma l'intera anima!

- Sì, sì, certo, è facile prendere le decisioni degli altri.

- Alcuni sostengono che una ragionevole dote di stress faccia bene alla salute. Ho notato però che dopo avermelo spiegato tremano, balbettano e si contorcono in maniera mostruosa.

venerdì 5 aprile 2013

Versetti balsamici: Quella libertà non la voglio

Vista da una finestrella del forte di Qaitbay - Alessandria d'Egitto
"Ti lascio libero, vai!" mi hai detto ad un tratto,
ma la franchigia che m'offri io non l'accetto:
voglio essere ostaggio, prigioniero, recluso,
alle sbarre dei tuoi capelli accostare il viso,
tra i tuoi seni e le cosce mendicare il rancio,
ricevere via flebo ogni goccia di bacio,
e nell'afosa penombra dei tuoi abbracci assopito
assuefarmi inconsciamente al tuo respiro viziato.
Non mendico grazia, cauzione o clemenza,
per il reo cuore l'ergastolo è la giusta sentenza.
Carceriere non cedere, non avere pietà,
gettami nelle segrete e spezza la chiave a metà!

mercoledì 3 aprile 2013

Come, come? Cos'è che avreste compreso? - Bangkok, Thailandia

Il segnale del km 0, nei pressi del Monumento alla Democrazia
Ci sono degli emigranti a Bangkok (o come amano farsi chiamare loro, expat) - non tutti certo, ma comunque molti, direi troppi - che camminano, si muovono e stanno persino fermi con l'aria di chi sembra avere una presa sicura sulle maniglie della città. Di chi l'ha osservata a lungo, studiata con attenzione, compresa totalmente. A tal punto da non doversi più aspettare sorprese. Presa sulle maniglie? Sì, certo! Le maniglie dell'amore forse, o meglio quelle del sesso, magari a pagamento, le altre, mah, ho forti dubbi a riguardo.
Secondo me si tratta soltanto di una flebile illusione. Pochi stranieri si trovano in una posizione più incerta di quelli che vivono in Thailandia. Osservati con ostilità da una porzione rilevante della popolazione (non crederete davvero che tutti quei sorrisi siano manifestazioni di allegria?), con visti e status precari, eterni ospiti non del tutto graditi di una società che mantiene barriere ben marcate tra sé e quelli che chiama, alle volte con una punta di disprezzo, farang, ovvero francesi. Ci sono decine di diritti concessi da ogni paese occidentale persino agli immigrati più indesiderati a cui nemmeno lo straniero più ricco, colto e astuto si può sognare di aspirare da queste parti. Come potrebbe una nazione così orgogliosa e permalosa svelarsi tanto facilmente a una cozzaglia di presuntuosi fanfaroni di quel tipo?