martedì 5 giugno 2012

Confisca - Bangkok, Thailandia

Pago il pranzo veloce che ho consumato al ristorantino sul bordo della strada, mi volto e vedo una cameriera che passa una bombola del gas a un uomo in divisa. Questo la afferra e la consegna a dei colleghi che stanno sul retro di un pick up. Ma che succede? Da quando i poliziotti vengono a raccogliere le bombole da ricaricare? Il mezzo avanza di qualche metro e un altro agente passa una pila di Lonely Planet (fotocopiate) ai suoi colleghi a bordo. Osservo il carico, c'è un po' di tutto: sacchi con magliette e pantaloni, costumi da bagno, seggiole, un tavolo in metallo, le guide e la bombola. Il camioncino passa davanti a un centro di massaggi. Alcune sdraio per la riflessologia plantare sono state piazzate all'altro lato della strada. I poliziotti ne puntano una, la spogliano di cuscini e asciugamani, la piegano e la caricano sul pick up.
Ai negozi regolari non è stato confiscato nulla, soltanto a quelli abusivi. I venditori osservano con quell'espressione imperscrutabile dietro cui gli asiatici amano nascondersi nei momenti di difficoltà. Alcuni sfoderano anche quel loro tipico sorriso multiuso, e di sicuro non si stanno divertendo. Nessuno osa protestare, giustificarsi o perlomeno implorare. Se ne stanno lì in totale, silenziosa, passiva, autocontrollata accettazione buddhista del semplice fatto. Mi posso solo immaginare cosa starebbe succedendo in certi paesi occidentali. Specialmente quello a forma di stivale da cui provengo. 
Non sono pronto a scommetterci ma ho l'impressione che sto assistendo a un abuso di potere. Evidentemente questi negozianti non hanno una regolare licenza ma di sicuro hanno già passato la trafila "informale" che dà loro diritto a svolgere la propria attività, altrimenti non sarebbero in grado di stare dove sono per più di dieci minuti: le autorità possono infatti essere estremamente zelanti ed efficaci anche qui, quando in ballo ci sono i loro interessi. La trafila spesso consiste di un singolo passaggio: il pagamento di una semplice (ma non necessariamente piccola) tangente alla stazione della polizia del quartiere. Questo raid improvviso, le confische arbitrarie, fatte a naso, questo oggetto piuttosto che quello, e poi nulla più. Il messaggio sembra essere: fammi intascare questo regalino che poi mi dimentico tutto. Beh, almeno fino alla prossima volta che mia moglie ha bisogno di qualcosa. L'unico problema è che si sarebbero già dovuti dimenticare tutto quando hanno ricevuto la loro lurida tangente. Se questi negozi sono abusivi dovresti farli chiudere, o costringerli a mettersi in regola. Oppure se il sistema è quello del racket di stampo mafioso, fondato sulle tangenti, quando pagano li lasci stare. Che cos'è questa schifosa vigliaccata? 
Magari si tratta di un gruppo indipendente, che passa per raccogliere la propria parte. In effetti le loro divise sono leggermente diverse da quelle degli altri poliziotti. Forse sono degli ausiliari. 
Alcune decine di metri più in là un agente prende la bombola dal mezzo e la poggia di fianco a una piccola agenzia di viaggi (forse abusiva pure quella). Si è reso conto che si tratta di un articolo potenzialmente pericoloso? Se l'è rivenduta?
Un ubriacone che vedo spesso dormire con la testa poggiata su di un cane rognoso (ma forse più pulito di lui) come se questo fosse un comodo cuscino ronza attorno ai poliziotti suggerendo un posto a un centinaio di metri da qui. Sembrerebbe una soffiata, ma nel suo atteggiamento, nello zelo che ci mette mi sembra di scorgere un eccesso di entusiasmo. Sta cercando di fottere un suo nemico? Le dinamiche della vita da strada, qui più che altrove, devono essere piuttosto sporche.
Non ho cambiato idea, per carità: l'Asia è davvero un bel posto, ci si vive tutto sommato molto bene. Certo che se mi si risparmiassero certe schifezze ci starei ancora meglio.

Foto di una venditrice ambulante a Bangkok di Collin Key (CC)

4 commenti:

Simone Marini ha detto...

"I venditori osservano con quell'espressione imperscrutabile dietro cui gli asiatici amano nascondersi nei momenti di difficoltà."

Che però sappiamo benissimo interpretare, appunto quando restano imperscrutabili in un momento di disagio estremo, quello è il codice per dire che una linea è stata varcata, che è troppo. Giusto?

"ho l'impressione che sto assistendo a un abuso di potere."

Più che sicuro!!!

Fabio ha detto...

Certo...credo proprio che sia così. Fa sempre un certo effetto però vederli (non) reagire in quel modo.

Da Bangkok ha detto...

... Fabio la sai quella dei 7 sorrisi thai? Con il settimo che nessuno ha mai descritto perchè è quello del "tuo" assassino? Chissà che lo zelo che hai notato nell'ubriacone che forse tentava di fottere un suo rivale non faccia parte di questo 7° sorriso....

Fabio ha detto...

Sapevo dei vari sorrisi, ognuno con un significato diverso, non tutti legati al divertimento. Quello dell'assassino non lo ricordavo pero'...