lunedì 28 marzo 2011

Bizzarrie cinesi/2 - Guangdong e Yunnan, Cina

- Le monete da uno yuan sono spesso utilizzate per il resto nella Cina orientale ma sono quasi impossibili da trovare nelle province occidentali - ad esempio lo Yunnan - dove vengono usate quasi esclusivamente le banconote da uno yuan.
- All'aeroporto di Kunming una ragazza sta aggrappata alla mano e alla borsa del portatile di un uomo, scivolando inginocchiata sul pavimento come se stesse attaccata a uno skilift, gridando "Non ti lascio andare...noooooon ti lascio andareeeeeee!", mentre l'uomo - visibilmente turbato e in imbarazzo - cammina da un banco all'altro trainando quell'insolito, agitato e rumoroso bagaglio, alternando conversazioni educate con gli addetti delle compagnie aeree - i quali fanno finta che non stia succedendo nulla e fissano spesso imbambolati qualcos'altro - e urla selvagge all'indirizzo della ragazza. Ogni tanto smettono di bisticciare e cominciano a colpirsi per alcuni secondi, poi riprendono a litigare e alla fine l'uomo si avvia verso un altro banco, senza smettere di trascinare la ragazza le cui suole scivolano sul pavimento levigato dell'androne dell'aeroporto. Un'amica di lei parla al telefono mentre un gruppo sempre più folto di curiosi osserva la scena in silenzio, fino a quando arriva un poliziotto che porta i tre alla vicina stazione.
Lei è la sua amante? Lui le deve del denaro? Lei vuole quel portatile? Lo sta ricattando? Non riuscirò mai a scoprire di cosa si trattava ma è stato un modo divertente per ammazzare il tempo fino a quando i banchi del check-in sono stati aperti.
- Dopo aver completato la procedura per il check-in del volo Kunming-Bangkok l'addetta della compagnia aerea mi dice: "Si sieda laggiù e attenda l'apertura dei banchi della dogana per favore."
"...ah, e quando aprono?"
"Quando gli addetti entrano in servizio."
"...no, volevo dire..." Che cosa volevo dire? Come glielo posso spiegare?
"Beh, va bene...certo, grazie..."
- Anche la città cinese di Guangzhou ha la sua versione dei falsi monaci buddhisti: si aggirano nella piazza di fronte al tempio Guangxiao, consegnano ai passanti degli amuleti di cartone e chiedono loro di donare delle somme improponibili (per i falsi monaci di Kuala Lumpur potete leggere qui).
- Le autorità locali di Kunming (che non è nemmeno una delle città cinesi più importanti) hanno deciso di creare una New town lontana dal centro. Gli uffici governativi e i campus universitari (varie volte più grandi di quelli vecchi) saranno trasferiti lì.
- Supermercati, negozi e vari ristoranti hanno terminato le scorte di sale iodato a causa del panico indotto dalla minaccia radioattiva dei reattori nucleari di Fukushima.
- I bidoni della spazzatura al Green Lake di Kunming aprono gli sportelli automaticamente e ti augurano buona fortuna dopo che vi hai gettato dentro i tuoi rifiuti.

venerdì 25 marzo 2011

Benvenuto in Cina: in sole 24 ore - Guangdong, Cina

Il ponte pedonale sbarrato a Guangzhou
Bizzarrie cinesi. Possono divertire anche uno che in Cina ci ha vissuto abbastanza, basta tornarci dopo non esserci stati per qualche anno...

- Al confine tra Hong Kong e la Cina i bagagli sono passati ai raggi X. E' soltanto il primo passo di una lunga sequenza di ispezioni: le autorità cinesi sono davvero innamorate di quelle macchine a raggi X.
- La gente si spinge e non rispetta l'ordine della fila al controllo passaporti: alcuni cinesi amano queste attività anche più dei raggi x.
- L'ufficiale di frontiera chiede alla gente di alzare i capelli dalla fronte e poi scruta nervoso, perplesso, con sospetto e ripetutamente le foto dei passaporti.
- Una lunga coda e un modulo da riempire per cambiare 1000 dollari di Hong Kong in Renminbi, cosa che avrei potuto fare in un minuto a Hong Kong se non avessi sottovalutato il lato oscuro della burocrazia cinese.
- Prendo una fregatura quando compro una SIM card cinese, niente di grave comunque, visto che la ragazza che me la vende è molto gentile. Anche la gentilezza può avere il suo prezzo da queste parti.
- Ancora raggi X per i bagagli all'entrata della stazione di Shenzhen. Ma siamo già a conoscenza del loro amore per i raggi X.
- Nel treno viene formato un comitato per l'assegnazione dei numeri dei posti. Il fatto che i numeri fossero già riportati sui biglietti non sembra avere una grande importanza in questa fase.
- Anche se a ognuno è già stato assegnato un posto (alle biglietterie prima e dal comitato dei passeggeri poi) la gente continua a stare in piedi, agitarsi e gridare per tutta la durata del viaggio.
- Un labirinto di ringhiere è stato allestito nel piazzale della stazione di Guangzhou: bisogna camminare per circa un chilometro prima di raggiungere un hotel che si trova a duecento metri di distanza.
- Il personale alla reception dell'hotel è piuttosto scorbutico: anche se pago la stanza in contanti ho l'impressione che mi si stia facendo un favore.
- L'entrata della metro più vicina all'hotel è chiusa e le macchinette che distribuiscono i biglietti sono fuori servizio.
- L'hotel è stato rinnovato di recente (e i prezzi sono quadruplicati dall'ultima volta che ci sono stato) ma qua e là si possono notare delle tracce della vecchia struttura: il legno della porta del bagno è marcio, c'è una vecchia macchia sulla parete vicino a un mobile, un graffio d'annata sul battiscopa...
- I social network e i blog sono censurati. A dire il vero non riesco a usare Blogger ma riesco ad accedere a Wordpress, anche se un dottorando italiano attualmente a Pechino mi dice che lui da lì non può: la censura cinese è una materia complessa...
- Gli scorbutici dipendenti dell'hotel riescono a diventare ancor più scorbutici quando chiedo se posso avere una cartina della città. Ovviamente, oltre a essere trattato come un mendicante, non riesco a procurarmene una.
- Fuori dalla metro e dentro la notte sono improvvisamente raggiunto da una zaffata terribile...potrebbero essere rifiuti, forse liquido di scolo o anche escrementi, ma dopo alcuni secondi mi ricordo quell'odore: è tofu puzzolente, cibo sorprendentemente commestibile!
- Il personale dell'hotel alza la magnitudo della propria scontrosità fino al livello tre quando chiedo dov'è lo sportello bancomat più vicino...la risposta è: "Nel piazzale!" Sfortunatamente il piazzale della stazione di Guangzhou è uno degli esempi di architettura urbana più complessi al mondo...è come se mi avessero risposto: "Da qualche parte là fuori, non troppo lontano e non troppo vicino..."
- Quegli sportelli bancomat possono esserti utili con una miriade di funzioni e servizi, tranne distribuire contante, ovviamente.
- Un gruppo di ragazze aspetta la metro sull'area riservata ai passeggeri che scendono. Non hanno tutti i torti però, dal momento che riescono a salire a bordo prima dei passeggeri che attendevano sull'area riservata all'ingresso.
- Vicino alla stazione ferroviaria di Guangzhou est c'è un ponte pedonale: è chiuso. Peccato che uno se ne accorga quando ormai è in cima, dopo aver scalato qualche decina si scalini.
- Un riccone a bordo di una bella macchina straniera entra in una zona pedonale e comincia a suonare il clacson affinché la gente si tolga dai piedi. Il più grosso ha la precedenza: lo sanno tutti...in Cina, si intende.

lunedì 7 marzo 2011

Pensieri scacciapensieri/12

Foto di Kevin Eddy (CC)
- L'abito non fa il monaco, è vero...ma può camuffarne uno falso molto bene.

- Dopo avere riflettuto a lungo sul significato di questa definizione criptica, alla fine credo di averla capita: siete in una relazione aperta quando la porta della vostra stanza da letto è uscita dai cardini.

- Essere persone mediocri non è una colpa...basta non rendersi ridicoli facendo di tutto per apparire brillanti.

- Per fortuna c'è sempre qualcuno che mi ricorda quanto la mia condizione di single sia triste: quando sono da solo, infatti, non ci penso mai.

- Certa gente deve essere convinta che divertirsi sia un atto maligno. Sembrano sempre aver bisogno di una scusa per farsi coinvolgere: eventi di beneficenza, concerti a tema, manifestazioni, iniziative sul web, attività pseudo-politica. Io sarò anche immaturo, vanitoso, un incurante egoista, ma non ho bisogno di un pretesto per divertirmi senza sensi di colpa.

Potete leggere gli altri pensieri cliccando qui

martedì 1 marzo 2011

Seminomade - Bangkok, Thailandia

 Nomade tibetano, di falsalama (CC)
Dopo due anni di affitto ho lasciato il monolocale e sono tornato alla vita seminomadica che avevo intrapreso dieci anni fa. Ho depositato da un amico i pochi elettrodomestici che possiedo, ho impacchettato libri, dischi e qualche oggetto a cui sono affezionato per spedirli in Italia, ho fatto una selezione di vestiti, biancheria e accessori che riempisse due zaini - uno grande e uno piccolo - mi sono sbarazzato del resto e sono tornato al vecchio circuito piuttosto casuale tra stanze di alberghi, guest house, appartamenti di amici, conoscenti, ospiti sconosciuti o quasi e alloggi forniti dai clienti - quando ho un corso di formazione da insegnare, si intende. Gli abiti che uso per il lavoro li tengo in una borsa separata, che lascio in un deposito a pagamento tra un contratto e l’altro.
Sono di nuovo svincolato, elemento labile, uccello in perenne migrazione, rampicante senza appiglio, umanoide preagricolo, vagone sganciato, scialuppa alla deriva.
Dopo aver consegnato le chiavi e ritirato la caparra mi sono sentito come quando, per due volte, anzi due volte e mezza in passato (*), ho dato le dimissioni da un lavoro a tempo indeterminato, con in mano non un contratto con un’altra azienda ma un biglietto per un lungo viaggio. Come se avessi buttato fuori l'aria dopo aver tenuto il respiro a lungo, il petto finalmente rilassato e il cuore che poteva galleggiarvi soave e leggero, in totale libertà. Senza sapere che pensare quando mi si diceva che dovevo essere pazzo e io non provavo nulla.
Certo il fatto di non avere una famiglia a carico conta molto. Se ce l’avessi non potrei permettermi questi colpi di scena, o di scemo. Ma il mondo è pieno di altri single come me, strozzati dal panico di restare senza lavoro, senza stabilità, senza prospettive, atterriti dallo spettro della precarietà, senza neppure una moglie o dei bimbi come pretesto. Sembra che invece io tutto ciò lo cerchi, alquanto inconsapevolmente, senza piani o strategie, non tanto per sfizio quanto per necessità. Da tempo non ho un lavoro stabile, spesso non ho proprio un lavoro, e quello con cui riesco a campare potrebbe sfuggirmi di mano da un momento all’altro. Le prospettive di pensionamento non so cosa siano. Ora per giunta non ho nemmeno un indirizzo.
Questi che ho elencato sono comunque gli unici sintomi, per il resto mi sento bene. Di quale malanno soffro?

(*) La mezza volta si riferisce a quando a Singapore mi offrirono il prolungamento di un contratto che io avevo espressamente voluto fosse a tempo determinato. Cortesemente ringraziai e rifiutai.