martedì 15 febbraio 2011

Peggio di un vedovo

Foto di jcoterhals (CC)
Eccone qui un altro che mi chiede se sono sposato. Beh, come spesso accade in Asia, fa la domanda ma in realtà ha in mente un'affermazione: ovvio che lo sei, parlami quindi un po' della tua famiglia...Ed ecco che fa quella faccia quando sente la mia risposta. Continuo a incontrare persone così, che si sorprendono quando scoprono che non ho una moglie. Anzi, peggio ancora, che si sorprendono quando scoprono che non ho mai avuto una moglie...come se essere divorziato o vedovo, per quanto triste, sia comunque molto meglio della dannazione suprema: essere scapolo.
A dire la verità in effetti l'istituzione stessa del matrimonio non mi convince del tutto. Non in quanto tale, ovviamente, dal momento che si è rivelata uno strumento fondamentale per la costruzione di società solide e buoni ambienti per la crescita dei bambini. È il meccanismo così com'è presentato oggigiorno che trovo difettoso, specialmente nel mondo occidentale, anche se le differenze tra est e ovest si vanno assottigliando di anno in anno.
Molti sembrano essere ansiosi di sposarsi perché è stato loro detto che devono farlo, e in realtà è sempre stato così. In passato però, oltre a dire ai giovani che si dovevano sposare, si spiegava loro anche che il matrimonio sarebbe durato per sempre. A prescindere dalla gravità dei problemi che avrebbero dovuto affrontare, da quanto simile a un inferno la vita all'interno della nuova famiglia sarebbe potuta diventare, i coniugi avrebbero dovuto trovare il modo per continuare a viverla. O per sopportarla, fino a che morte non li avrebbe separati.
Al giorno d'oggi i giovani sposi hanno la possibilità di venirne fuori, e per giunta sono indotti a pensare che in fondo non sia nemmeno un dramma così serio, o che sia colpa loro...sono cose che capitano - sembra essere il messaggio - non ci pensate troppo, voltate pagina e andate avanti.
Anche se ho trascorso lunghi periodi della mia vita da single e non sono mai stato vicino alla programmazione delle mie nozze, ho visto tanti amici e conoscenti celebrare il proprio matrimonio e pochi anni dopo piangerne il fallimento. Ecco perché sono convinto che se il paradigma è veramente cambiato e la probabilità che un matrimonio duri per sempre non è abbastanza elevata, sarebbe meglio insegnare ai giovani che non c'è bisogno di essere troppo ansiosi a riguardo.
Convincerli a sposarsi soltanto per vendere più polizze assicurative e lavatrici, sapendo che molti di loro si separeranno - o addirittura contando di vendere ancora più prodotti in caso di seconde e terze nozze - potrebbe sembrare una buona idea per dare un impulso all'economia dei consumi: in realtà non è altro che un crimine morale. O prometti loro un futuro o non prometti nulla, altrimenti non li hai guidati: li hai soltanto ingannati.

2 commenti:

maria cristina aschieri ha detto...

sposarsi può essere un male necessario per capire quanto si sta bene soli.
certo a non tutti piace la solitudine, ma a me sìììì.
ciao e buona pasqua ovunque tu sia
maria cristina

Fabio ha detto...

Maria Cristina: per fortuna ci sono arrivato per intuito, senza rovinare una famiglia :)
A parte gli scherzi, non credo si stia necessariamente meglio da soli, io semplicemente non ho bisogno di trovarmi compagnia solo per paura di restare da solo, perche' da solo ci sto piuttosto bene.
Grazie e buona Pasqua anche a te!