lunedì 14 febbraio 2005

L'imperatore, il pirata e l'avvocato - Kuala Lumpur, Malesia

Le torri Petronas allungano le loro ombre sulla città che si rinfresca. Non sono ombre qualsiasi, nessuna città al mondo ne può vantare di più lunghe.
La lezione è terminata. Attraverso la parete a vetri ci godiamo una panoramica di lusso della skyline del Golden Triangle, la punta di diamante della Kuala Lumpur che cresce, forse a dismisura.
Il riflesso del tramonto alle sue spalle cancella i lineamenti dal suo volto, e il profilo della sua testa sembra la cima di un nuovo, stravagante edificio. L’ex-avvocato inglese accavalla le gambe e aspetta la mia risposta.
E' di origine pachistana, giovane e, a detta di varie donne, molto bello.
"Quindi riesci a giustificare un massacro di innocenti, perché appoggi la causa finale." Non si scompone.
"Lasciami spiegare con un aneddoto.
"Il condottiero più forte del mondo, il dominatore dell’universo conosciuto, sta cavalcando il suo destriero in compagnia dei suoi generali più valorosi. Nelle vicinanze di una spiaggia incontrano il pirata più temuto dell’impero.
- Come osi, pirata, saccheggiare i porti del mio impero e seminare terrore tra i miei sudditi?
- Lo dici tu a me, imperatore, tu che saccheggi tutto il mondo e terrorizzi popoli interi?"
Ha terminato. Quel colto avvocato dal volto immacolato mi sorride compiaciuto, mentre io, senza rispondere, resto lì insoddisfatto, interdetto, e pure un po' incazzato.
Qualcosa non quadra, qualcosa mi sfugge. Ho quell’impressione che si ha quando c’è nell’aria un fetore che ci è familiare, ma di cui non riusciamo ad identificare l’origine. Sono sicuro che ha torto ma non riesco ancora a spiegare il perché Ho l’impressione che lui sappia il perché senza però essere convinto di aver torto.
Poco più tardi scopro di cosa si tratta, e identifico l’origine di quell’odore sgradevole. La risposta gliela posso inviare soltanto con una lettera.
Caro avvocato,
ti voglio raccontare una storia.
“Il pirata più temuto della contea sta passeggiando coi suoi scagnozzi in una viuzza del porto. Incontra il monello più terribile della contrada. Il monello ha picchiato un ragazzino e gli ha rubato due mele.
- Come osi moccioso perseguitare i fanciulli del borgo?
- Lo dici tu a me, pirata? Tu che hai ucciso mio padre e derubato i miei fratelli?"
Come sanno i cantastorie, caro avvocato, quel che più conta è il punto di vista.
E il tuo, se mi permetti, è un po' tendenzioso.
Se i crimini dell’imperatore servono a giustificare quelli del pirata, allora per un attimo sono disposto a dimenticarli. Il pirata ha i suoi motivi per accusare l’imperatore, ma noi non abbiamo il diritto di ignorare le sue vittime.
Con stima e affetto.
Chi siano l’imperatore e il pirata, le vittime dell’uno e dell’altro, decidetelo voi.
Tutti prima o poi incontriamo il nostro avvocato. Quando capiterà a voi non fate come me, rispondetegli in faccia.

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